Ieri sera prima rappresentazione del nuovo Re Lear al Piccolo, dramma tra i più noti di W. Shakespeare, diretto da A. Baracco e interpretato magistralmente da Glauco Mauri, 91 anni e una grinta da far invidia ai giovani che assistevano a questo spettacolo indimenticabile.
Lo spettacolo sarà in scena al Piccolo (Teatro Strehler ) fino al 14 aprile.
Bella la scenografia, a due livelli, fin dall’inizio campeggia a caratteri cubitali la scritta “KING LEAR” che nel corso dello spettacolo perderà gradatamente le lettere ; scomparirà “KING” quando la follia prenderà il sopravvento nel cuore e nell’ animo del padre, tradito dalle 2 figlie .
Gli eventi si svolgono frenetici, la trama avvolge quasi in modo inestricabile ben 12 personaggi che ruotano attorno al vecchio Re e alle sue 3 figlie.
“Papà sei vecchio, vecchio e rincoglionito” gli rinfacciano Goneril e Regan, mentre la rinnegata Cordelia , definita da Lear prima “la mia luce” e poi maledetta , è andata in sposa al re di Francia.
Epica la scena della tempesta cui va incontro Lear , lasciando il castello. E’ una tempesta della natura ma anche dell’ anima , il re impreca contro la bufera ma anche contro le 2 ingrate figlie.
Il dramma dell’ ingratitudine, così potente e attuale, fa da contrappunto al dramma di Cordelia , figlia incompresa , che solo nel finale ritrova a Dover il padre che capisce di averla giudicata male.
Nella seconda parte ovunque aleggia il tema del potere e della follia , quanti potenti sono matti?
E il dramma della vita di ciascuno, Re Lear sa che “la vita è un grande palcoscenico della follia, ecco perché si piange venendo al mondo”
Nessuno è in grado di regnare , il dramma si compie con la morte per crepacuore del vecchio Lear, privato dell’ amata Cordelia .
Una miriade di attori bravissimi attornia Glauco Mauri e raccoglie numerosissimi applausi in un teatro colmo di pubblico che fa bene al cuore.