Si è inaugurata ieri una splendida mostra a Palazzo Reale , dedicata a Claude Monet di cui fra 5 anni si celebrerà il centenario della morte.
Nell’ ambito dell’ iniziativa “Musei del mondo a Palazzo Reale “ questa volta le sale che videro Napoleone e suo figlio Eugene de Beauharnais vicerè d’italia , ospitano fino al 30 gennaio 2022 una cinquantina di opere , provenienti dal Museo Marmottan di Parigi , dove arrivarono nel 1966 centinaia di tele donate dal figlio di Monet , morto in quell’ anno.
In sette sale ripercorriamo la sua vita d’artista: dal periodo figurativo, con alcuni ritratti dei figli, fino alla scoperta dei paesaggi della Normandia, dell’ Olanda , della Londra nebbiosa per approdare infine al “periodo di Giverny”, quello più conosciuto al grande pubblico.
Proprio qui a Giverny il pittore trascorse metà della sua vita , ampliando a più riprese lo splendido giardino famoso per le ninfee, il ponte giapponese e i salici che si specchiano nel grande stango.
Un trionfo di luce, riflessi, colori che Monet riporta sulle sue tele instancabilmente , nonostante la perdita progressiva della vista che lo portò quasi alla cecità.
La curatrice della mostra , Marianne Mathieu, illustra alla Stampa alcuni quadri esposti, sottolineando la continua ricerca e studio della luce e dei suoi mutamenti, dei riflessi della stessa sull’ acqua .
Alcuni video , tra cui un interessante film in cui vediamo Monet all’ opera “en plein air” e due spazi in cui lo spettatore è invitato ad entrare per immergersi nelle atmosfere del giardino, fatte di luci e di suoni, rendono indimenticabile questa mostra , un degno omaggio a quello che molti ritengono sia il più grande pittore impressionista.