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ΣΥΝΦΩΝΩ

Ho sempre amato il verbo συμφωνώ in greco, ovvero sono d’accordo, la penso come te.
Etimologicamente parlando, indica due o più voci che creano armonia.
È un concerto di suoni melodici che non stonano con il motivo di fondo che accompagna la scena teatrale, la vita.
Quando mi capita di condividere lo stesso pensiero su un argomento di conversazione e parlo nel mio greco fantasioso, rispondo canticchiando il predicato verbale a me caro: συμφωνώ.
Nell ‘amicizia l’accordo musicale diventa ossigeno per chi la vive.
La musica la sento e non è follia o demenza senile decisamente precoce.
Mi accorgo immediatamente, da un sorriso, una stretta di mano o una frase tremante di chi non si mostra impavido per mantenere un contegno e si arrende alle emozioni che ci mostrano come siamo, senza maschere di alcun tipo, se è musica per il mio cuore e se parla la stessa lingua.
É la sinfonia senza stonature dei gesti quotidiani condivisi, o di uno sguardo che sa di rimprovero, un gesto di stizza o una bugia che manda in frantumi la vetrata finemente cesellata, costruita a quattro mani per proteggersi da chi vorrebbe “steccare” e distruggere uno spartito faticosamente riempito di suoni.
L’amore per la vita, la mia, è in ogni paesaggio che incontro nel viaggio senza fine che assaporo da pochi anni e superato l’ostacolo, ricomincio da un do o un re bemolle, partendo da poche e guardinghe semibrevi, fino ad una canzone che mescola veloci semibiscrome a pause che donano il tempo di realizzare se la sinfonia è quella che ho cercato nel corso degli anni.
É solo un verbo ma parla di armonia.
Significa sono d’accordo, significa che i pensieri combaciano perfettamente, tanto da creare una sinfonia.

Federica Vanossi, novembre 2020 – © Mozzafiato

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