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“MEGLIO LA BOTTE PIENA O LA MOGLIE UBRIACA?”

La questione è complessa. E anche un po’ superata, a cominciare dai termini.

 Le botti, pure fintamente invecchiate, ormai servono solo come decoro per qualche pub dalle idee confuse che ne fa tavoli d’appoggio per boccali di birra. Un meticciato alcolico bizzarro che va a detrimento della genuinità e qualità, almeno del vino.

 Le mogli sono in via di estinzione, non solo nel senso anagrafico, ma anche e soprattutto nel senso sostanziale di donne che si realizzano e si soddisfano nel (o almeno a fianco del) proprio uomo, al quale sono devote. Per fortuna? Forse, ma con parecchie riserve, a cominciare dai ruoli biologici assegnati non dalla Cultura bensì dalla Natura, alla quale forse è meglio non ribellarsi.
Comunque prendiamo atto e intanto sostituiamo ‘botte’ con ‘cantina’ e ‘moglie’ con ‘donna’; in modo da accontentare tutti i gusti.
Ma veniamo al merito della querelle .
 
Iniziamo dalle fine: la donna ubriaca? Vade retro, verrebbe istintivamente da dire! Ma tutto è misura; tutto è relativo, nel tempo e nello spazio.
Originariamente-almeno alle nostre latitudini-per ‘donna ubriaca’ si intendeva una ragazza che aveva bevuto due spumantini o poco più ed era allegra, al massimo euforica e comunque ben predisposta e sciolta per momenti effusivi. Cosa si potrebbe chiedere di meglio?
Attualmente-e già da molto in Paesi più nordici-per ‘donna ubriaca’ si intende una ragazza che ha bevuto cinque cocktail o molto più e che non si regge in piedi (quando addirittura non ha dei malori): cosa si potrebbe avere di peggio?
Con pure un’aggravante da non sottovalutare: recentemente le ragazze anche solo poco ubriache anziché maggiormente propense ad incontri amorosi sono aggressive, isteriche, nervose e desiderose più di buttarsi in una rissa che in un’avventura sensuale, più simili a teppisti di periferia che a dame di compagnia…insomma, se tradizionalmente erano da ricercare come l’oro, ora sono da evitare come la peste!
Quando va bene portano solo perdita di tempo e fastidi; se poi per caso perdono il senno (o i sensi) o sono affette da ossessioni di infastidimento, portano pure guai al malcapitato dragueur in cerca di facile affetto.
 E la cantina piena? Se con ciò s’intende esser tirchi e non voler spendere pour chercher la femme…beh, ci sono modi peggiori e pure noiosi di sperperare il denaro! Compreso il lasciarlo ai posteri. Se invece si intende il non voler pagare, direttamente o indirettamente che sia, le donne…beh, non v’è risparmio più meritorio; e utile!
Per inciso non sono così pochi coloro che possono permettersi di non dover scegliere, cioè di avere cantine così piene da rimanere tali anche dopo aver fatto ubriacare moltitudini di donne; e non fanno una brutta vita! Se poi riescono a non ubriacare anche se stessi, evitano pure una brutta fine.*
Fuor di metafora, la questione più autentica è se spendere o meno per la propria donna, che già si è conquistata e ci sta vicino…beh, siate generosi.
Ma con moderazione: le donne si assuefanno in fretta ai regali!
P.s.: (*) non si può non ricordare e compiangere un certo George Best:
“Ho speso il 90% dei miei soldi [e non erano certo pochi!] in donne e alcol. Il resto l’ho sprecato

Il Conte, dicembre 2019  © Mozzafiato

Ufficio Stampa