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La Pop Art di Roy Lichtenstein al MUDEC.

Sembra quasi impossibile discutere di Pop Art senza menzionare l’iconico binomio formato da Andy Warhol e la sua Factory.
Il Mudec, da sempre teatro dell’inaspettato, sceglie di sfatare questo falso mito, celebrando l’altro maestro della corrente artistica più pop di tutte. “Multiple Visions”, un percorso espositivo di circa 100 opere, ospita fino all’8 Settembre la vita, la storia e le creazioni di Roy Lichtenstein.
Le serigrafie ispirate al mondo dei fumetti sono ancora oggi le sue opere più conosciute, grazie alla loro semplicità apparente che nasconde in realtà tutta la grandezza della sua arte. Lichtenstein era solito selezionare vignette di diversi disegnatori, per poi reinterpretarle a modo suo con una precisione maniacale.
Il colore dei volti o degli sfondi è realizzato con una serie infinita di puntini (leggendari quelli di Two Nudes e Crying Girl) che ricordano il retino tipografico: non sono stampati, ma realizzati meticolosamente a mano con vernice e griglie traforate. La mostra segue un percorso tematico e attraversa tutte le fasi della vita dell’artista, dalle rappresentazioni dei fumetti alle rivisitazioni di grandi opere del passato, come la Guernica.
L’idea dirompente dietro tutte le sue creazioni è la volontà di mutare radicalmente la rappresentazione convenzionale, per innescare la reazione delle masse. Indimenticabile a questo proposito la Bull Series, ispirata da Picasso: un toro è ancora un toro se viene privato di tutte le parti che lo rendono riconoscibile e di lui resta solo l’idea? La retrospettiva analizza anche le trasformazioni attraversate da uno dei soggetti prediletti dall’artista: le donne.
Il cambiamento delle loro rappresentazioni procede parallelamente all’evoluzione della condizione femminile nel contesto americano tra gli anni ’60 e ’90. Dalle casalinghe felici e benestanti dei primi anni ‘60, alle figure femminili pop-cartoonistiche degli anni ’70, fino ad arrivare ai nudi sfacciati degli anni ’90: la donna perde la sua ingiusta allure ingenua e diventa sensuale, finalmente libera. 

Valentina Sierri, giugno 2019 – © Mozzafiato

Ufficio Stampa