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EXPO UN MESE DOPO‏

Mentre le immagini dei  black block a Parigi  sembrano la fotocopia di quelle viste  all’inizio di maggio a Milano, mentre  ogni giorno  ci viene riproposto dai media il tema del futuro delle aree Expo, penso che  a un mese dalla chiusura di questo evento internazionale  si possa fare qualche breve considerazione :

SICUREZZA 

L’ obiettivo è stato centrato in pieno  e le migliaia di persone che si sono prodigate giorno e notte per garantire  ciò hanno dato prova di grandi capacità. Un amico che lavorava in Expo con me mi raccontava dei controlli meticolosi che subivano anche i trasporti merci di notte, due ore per ciascun mezzo.

Le mamme che non firmavano il permesso ai minorenni per visitare Expo a maggio poi si sono ricredute ed a ottobre anche i bimbi delle materne , con i pettorali colorati, erano conquistati dalla magica atmosfera di Expo.

IMG-20151030-WA0018LO SPIRITO DI EXPO

Entrare in Expo procurava a tutti un senso di leggerezza, la voglia di fare le fatidiche file per visitare i padiglioni ovviamente non ce l’aveva nessuno, ma poi ci si ritrovava a chiacchierare con i vicini , a scambiare  informazioni, ma anche acini d’uva gentilmente offerti da Coldiretti , si stava bene insieme, anche con chi non si era mai visto prima.

LE PAROLE DI EXPO 

Credo che nel linguaggio comune siano entrate parole come Sostenibilità, ovvero la ricerca di un equilibrio tra esigenze alimentari e risorse disponibili  ma anche un’ attenzione maggiore allo  spreco di cibo .

Anche la  deturpazione del  piccolo pianeta in cui viviamo ha fatto da protagonista : temi come  le risorse energetiche alternative, la deforestazione, la desertificazione  ma anche le catastrofi ecologiche compiute negli ultimi decenni nelle varie parti del mondo sono stati discussi e posti all’ attenzione dei visitatori.

LE CRITICHE AD EXPO

Ci sono state fin dalla candidatura e ci saranno sempre:  tutti sappiamo degli scandali che ancora non hanno avuto una conclusione giudiziale, molti hanno criticato come il tema di Expo per alcuni padiglioni sia stato trattato in modo superficiale  privilegiando l’aspetto turistico , anch’io mi associo a tutte queste critiche, ma non nascondo che vedere un po’  di oggetti o video  di Paesi così lontani che molto probabilmente non riuscirò mai a visitare, mi ha  riempito di curiosità e mi ha dato un po’ di cultura.

COSA RIMANE DI EXPO

Per me è stata anche un ‘ occasione di lavoro ,  cosa che  mi ha riempito di orgoglio anche se so che il mio contributo è stato minimo,  visitare Expo  per me è stato come vivere  in un mondo in miniatura , dove culture e civiltà diverse si confrontavano nel reciproco rispetto. Questo credo sia il desiderio che tutti abbiamo oggi più che mai , veder convivere in pace tutti gli  Stati di questa splendida palla rotonda, che noi chiamiamo Terra.

Marina Furlanis, dicembre 2015 – © Mozzafiato (Riproduzione riservata)

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