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Asteroidi, Comete e Rosetta

Lasciandoci alle spalle Marte ci dirigiamo ora verso quella stella brillante che sempre più appare simile al Sole, visto da questa distanza. Poi tra noi e Giove vediamo una miriade di pianetini, montagne, rocce: siamo nella fascia degli Asteroidi. Per parecchio tempo nell’800 si è cercato di immaginare cosa potessero essere. Si arrivò a pensare che il pianeta che doveva trovarsi tra Marte e Giove si fosse frantumato per qualche cataclisma inimmaginabile. Solo dopo il 1961 si cominciò a formare la teoria che permette di comprendere la fascia degli Asteroidi.010-10-CerereAcqua (1)

Cerere, il pianetino più grande di queste decine di migliaia di asteroidi, ha una forma sferica perfetta con un diametro di circa 952.4 chilometri. Sorprendentemente anche Cerere possiede acqua. Il mistero della fascia degli Asteroidi si chiarisce con la teoria della formazione del Sistema Solare. Una grande nube di gas e di polveri fluttuava pigramente all’interno della Via Lattea, quasi cinque miliardi di anni fa. Facendo parte della Via Lattea questa nube ruotava attorno al nucleo della nostra galassia, ad una distanza fantasmagorica: la luce partendo dal nucleo per raggiungere la nube impiega più di ventiseimila anni. Con un raggio di rotazione così esteso l’immane circonferenza aveva una piccola curvatura, sufficiente però per imprimere una rotazione alla nube. Quando qualcosa ruota, non importa dove sia l’asse di rotazione, in direzione trasversale all’asse di rotazione imprime una accelerazione centrifuga, cioè che tende a fare allontanare dall’asse di rotazione. Per questo la nube condensandosi attraeva con la forza di gravitazione tutte le sue parti, solo che era in grado di attrarre più fortemente lungo la direzione dell’asse di rotazione e meno lungo la direzione trasversale. Questo fatto in poco tempo, poco si fa per dire, in circa un milione di anni costringe la nube ad appiattirsi e diventare un disco rotante. Questo disco viene definito protoplanetario. Al suo centro si accumula materia, gas e polveri, che si compattano sempre più e si scaldano: l’energia gravitazionale diventa energia termica. Finché il calore ha una temperatura tanto alta, più di un milione di gradi, da innescare urti termonucleari, i quali, per fusione nucleare, producono essi stessi energia. Nel frattempo il disco si divide in fasce che si addensano producendo pianeti. Quando al centro del disco le reazioni termonucleari portano la temperatura a una quindicina di milioni di gradi si crea equilibrio tra la caduta dei materiali verso il centro e la pressione della luce del calore che cerca di uscire. Appena la situazione si stabilizza all’equilibrio si forma un raggio, cioè la sfera che contiene il materiale della stella non più in caduta libera verso il centro, sorretto dalla pressione di radiazione che dal core della stella sale verso l’alto. Dalla superficie della protostella appena formata parte un vento solare che la prima volta è molto forte tanto da spazzare via e addensare a più di diecimila unità astronomiche il materiale del disco, formando la Nube di Oort, e i pianeti liberi dall’involucro di gas e polveri cominciano la loro vita nei primi tempi ancora tumultuosa, con scontri tra pianeti, cadute di asterodi e di comete finché tutta la situazione si tranquillizza.

sonda-rosettaLa fascia tra Marte e Giove che avrebbe dovuto eventualmente formare un pianeta, per quanto piccolo, più piccolo della Luna, si trova interessata ad una gigantesca tiro alla fune tra Giove e il Sole che non permette l’aggregarsi, così il materiale è rimasto come era allora fino ai giorni nostri. Ancora adesso Giove perturba periodicamente le migliaia di pianetini e i milioni di rocce e montagne, intendo asteroidi grandi come montagne, e talvolta riesce a strappare dalle loro orbite asteroidi che vengono verso il Sole, avvicinandosi terribilmente anche alla Terra. Asteroidi è un nome collettivo che comprende pianetini come Cerere, Vesta, Pallade, e montagne e rocce. Non bisogna confondere gli asteroidi con le comete, anche se a volte qualche cometa può avere il nucleo formato da rocce. Giove disturba anche le comete, come per esempio la cometa Churyumov-Gerasimenko la quale prima del 1959 aveva un perielio, cioè una minima distanza dal Sole, di 2.7 unità astronomiche, pari a 400 milioni di chilometri. Ma nel Febbraio del 1959 un incontro ravvicinato con Giove ha spostato l’orbita ellittica della cometa, portando il perielio fino a 1.3 unità astronomiche, pari a 190 milioni di chilometri, ancora fuori dall’orbita terrestre. Proprio per studiare questi corpi primordiali che contengono molte informazioni capaci di corroborare la teoria della formazione che ho accennato sopra nel 2004 l’ESA, l’Agenzia Europea per lo Spazio, ha lanciato una sonda, Rosetta, la quale dopo anni di inseguimento, con assist gravitazionali forniti più volte dalla Terra e da Marte, ha raggiunto questa cometa, proprio nella zona della fascia degli asteroidi, più o meno a circa 350 milioni di chilometri dal Sole, però qualche grado più in basso. verso sud, del piano dell’Eclittica, per evitare, come la cometa fa, gli asteroidi stessi, è sganciato un altra piccola sonda, Philae, la quale a sua volta per la prima volta nella storia è riuscita ad atterrare, oggi, 12 Novembre 2014, sulla cometa, una specie di doppia montagna, una di 4 chilometri, l’altra di circa 3. Nel punto più stretto è grande poco meno di un chilometro.landingRosetta00 (1)

Ora analizziamo la bella figura che ricostruisce l’ambito orbitale del rendez vous. In realtà è solo un fermo immagine che ho preso dalla simulazione in 3D che si può ammirare qui: http://sci.esa.int/where_is_rosetta/.

Intanto da notare che le orbite dei pianeti, della cometa e di Rosetta sono tutte in scala. Non sono in scala ovviamente i segnaposti usati per i pianeti, per la cometa, per la sonda. Ma la cosa bella è che lo sfondo ripropone con esattezza la posizione relativa del Sistema Solare rispetto alla Via Lattea, che è quell’agglomerato chiaro e scuro a sinistra del Sole e che sembra dritta. Poi l’altro riferimento veramente bello è il batuffolo biancastro subito a destra del Sole e un po’ in basso: sono le Nubi di Magellano, la Grande e la Piccola. Questo significa che il punto di vista è situato a Nord e stiamo guardando verso Sud. I pianeti nell’ordine sono Giove, la fascia degli Asteroidi non è segnata, ma la cometa si trova al suo interno verso il margine interno, poi Marte, la Terra, Venere, Mercurio.

Orleo Marinaro, novembre 2014 – Mozzafiato Copyright

 

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