Vagate per calli e per campi (vie e piazze van benissimo ugualmente!); conoscete e fatevi conoscere da sconosciuti; scegliete e fatevi scegliere da persone nuove; comunque uscite dalla vostra casa e dal vostro computer! E non ogni tanto, ma spesso, quasi sempre.

Usate bei nicknames se volete(sarete valutati anche per quelli), ma non nella password o nel profilo, bensì nelle strette di mano o nelle presentazioni vis-à-vis;e abbandonate gli avatars!
Randagismo assona con ‘random’ porta sempre qualcosa di casuale,quindi di inatteso, di nuovo; la vostra stanza no.
Il randagismo notturno poi genera fascino e mistero aggiuntivi, oltre che meditazione e riflessione;e non mi sembra poco. Sicuramente un’alternativa preferibile all’accalcarsi nel locale di turno per competere, oltre che con gli altri clienti e ospiti, con i numerosi suoi lavoranti.
Il randagismo se fatto con grazia, eleganza, discrezione e sobrietà ha una connotazione positiva e perde quell’accezione negativa che il senso comune gli associa.

Il randagismo è pericoloso? Beh, non più delle altre attività quotidiane.
Il randagismo è faticoso? Certo, non vorrete viver da debosciati..e comunque camminare è salutare.
Il randagismo porta brutti incontri? Beh, non ci si è obbligati:ci si incontra in due; comunque non più degli incontri virtuali via networks vari, nei quali sì si insinuano e si camuffano agevolmente le persone più insidiose!

Il randagismo dev’esser solitario, direi quasi per definizione,perché espressione di libertà:solo da soli siamo liberi di fare o di non fare ciò che più ci aggrada e di accettare o rifiutare chi preferiamo, senza il condizionamento di amici o conoscenti. Non omologatevi o sminuitevi all’interno di un gruppo;basta con i branchi.
Sembrano tutte ovvietà, ma la socialità è ormai così compromessa da farle sembrare stranezze!
Il Conte, maggio 2014 – Mozzafiato Copyright