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JAMES NACHTWEY: “MEMORIA COLLETTIVA”

“Fame, Droga, AIDS, Disastri Naturali, 11 Settembre”

Questi sono solo alcuni dei 18 titoli che racchiudono al proprio interno manciate di pixel, componendo quelle realtà che James Nachtwey ha voluto imprimere nella nostra memoria. Per la prima volta in assoluta mondiale, Palazzo Reale, a Milano, ha inaugurato la più grande retrospettiva mai concepita sul suo lavoro, dal 01 dicembre 2017 è possibile, infatti, immergersi in un flusso di autentica testimonianza di quella verità di cui poco sappiamo. L’Italia è solo la prima delle numerose tappe internazionali nei più importanti musei di tutto il mondo.

Un percorso espositivo diviso in 17 sezioni, 200 immagini immortalate attraverso il suo obbiettivo Canon rapite agli squarci di realtà del Nepal, Sudan, Somalia, Giappone, El Salvador ed altri di quei paesi in cui l’occhio umano non arriva. Le sue immagini, come lui, entrano in punta di piedi, insinuandosi sotto la nostra pelle urlando nel loro silenzio la richiesta di PACE.

“Ho voluto diventare un fotografo per essere un fotografo di guerra. Ma ero guidato dalla convinzione che una fotografia che riveli il volto vero della guerra sia quasi per definizione una fotografia CONTRO LA GUERRA“.

James Nachtwey nasce nel 1948 a Syracuse -New York- ed è stato fin da subito rapito da quel voler raccontare, denunciare e testimoniare il dolore, la morte, la violenza, l’impotenza e la dignità umana che solo attraverso le fotografie possono parlare con lo spettatore. Domenico Piraina -direttore di Palazzo Reale- ha osservato come i giochi di luce, ombre, chiaroscuri di Nachtwey siano molto vicini alle pennellate di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, dimostrando quanto le sue immagini siano delle vere e proprie opere d’arte.

Memoria, promossa e prodotta dal Comune di Milano- Cultura, Palazzo Reale, Civita, Contrasto, GAmm Giunti, a cura di Roberto Koch e lo stesso Nachtwey, sarà aperta al pubblico fino al 04 marzo 2018.

Marianne Perez Lopez, dicembre 2017 – © Mozzafiato

 

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