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Io le ho viste (le ragazze dell’Est)

Forse per l’esigua parte del mio romanticismo che resiste nel tempo, forse perché ho viaggiato molto in quei luoghi, ma quando ho ascoltato la polemica della trasmissione ” Parliamone sabato”, sull’elogio delle donne dell’Est, sono tornato indietro a vacanze indimenticabili trascorse in quelle terre.

Nel lontano 1981 Claudio Baglioni cantava “Le ragazze dell’Est”, il muro di Berlino non era ancora caduto, come erano ancora in piedi speranze, sogni e soprattutto la voglia di fare; io diciannovenne, al primo anno di Università, cercavo di racimolare qualche lira per potermi comprare il biglietto Inter Rail e viaggiare liberamente con il treno per tutta Europa.

Si, il desiderio era di conoscere posti lontani, ma la vera tensione era quella di conquistare le bionde fanciulle nordiche.

Quanti incontri, quante emozioni, quanti paesaggi mozzafiato e quanta la smania irrefrenabile di tornarci l’estate successiva.

Semplicemente perché volevi ancora sedurre, sentire fluire nel tuo sangue il dna di maschio e affascinare altre ragazze; oppure, come nel mio caso, tornarci per continuare una storia d’amore appena iniziata.

Oggi, le polemiche che hanno portato alla chiusura della trasmissione, non mi appartengono, perché io come cantava Claudio Baglioni:

“Le ho viste cupole d’oro che il vento spazza via, facce ingenue appena truccate di tenera euforia, occhi chiari, laghi gemelli, occhi dolci amari” e le ho sentite dire “in un italiano strano”: Ti amo.

 

Baldassarre Aufiero, marzo 2017 – © Mozzafiato

Foto di copertina, Baldassarre Aufiero, Helsinki 1986 – Riproduzione riservata

 

 

Ufficio Stampa