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La giostra dei bambini

Hanno detto alcune reti televisive francesi che sulla Promenade des Anglais c’era una giostra per bambini: una giostra dove i piccoli si stavano divertendo, circondati dallo sguardo felice e protettivo dei genitori.

Poi la follia, il terrore.Nizza

Un camion che avrebbe dovuto trasportare gelati e rendere ancora più allegri e gioiosi quegli splendidi innocenti, ha invece seminato solo morte e dolore.

In quanto essere umano, mi domando perché dovrei scrivere qualcosa su questa indefinibile tragedia. Mi chiedo perché dovrei commentare questo orrore.

Dagli albori dell’umanità sono esistiti uomini malvagi. Uomini che godono della sofferenza e della morte di altre persone, come loro.

Ieri sera, dopo aver ascoltato le notizie di questo attentato ho aperto a caso la Bibbia sul comodino, cercando una spiegazione, una ragione. Mi è capitato questo passaggio:

“Caino disse al fratello Abele: «Andiamo in campagna!». Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?». Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. (Genesi 4. 8-11).

Sì, questo orrore grida vendetta al cospetto di Dio.

Noi giornalisti occidentali, tuttavia, dimentichiamo quotidianamente di parlare, scrivere e commentare riguardo le migliaia di bambini morti per le stesse folli ragioni in Africa: il 31 gennaio di quest’ anno, infatti, 65 bambini sono stati bruciati vivi da Boko Haram, in Nigeria.

A noi interessano solo i morti a Km 0. Gli altri non hanno importanza mediatica, se non per qualche breve secondo di telegiornale o pochissime righe di editoria. Invece hanno la nostra stessa dignità, antropologicamente.

Noi, però, continuiamo a parlare e a indignarci di questa negatività nei confronti della cultura occidentale, come se gridando di più, servendoci di parole più dure, tutto potesse finire domani.

Dovremmo invece attivare i neuroni del cervello e dell’anima, per non cadere in trappola e continuare ad accompagnare senza paura i nostri figli e nipoti e osservarli  ridere spensierati sulle giostre.

“C’è un tempo perfetto per fare silenzio

guardare il passaggio del sole d’estate

e saper raccontare ai nostri bambini quando

è l’ora muta delle fate”. (Ivano Fossati)

Baldassarre Aufiero, luglio 2016 – © Mozzafiato

Foto di copertina di Baldassarre Aufiero (Parigi 1988) – Riproduzione riservata

 

 

 

 

 

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