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QUANDO TRE INDIZI FANNO UNA PROVA

Epilogo del Re di Roma.

Come di consueto, ogni giornata di campionato, decido di ritagliare per me stesso 90 minuti. Mercoledì sera non è stata un’eccezione.Ormai conosco troppo bene la squadra che tifo, à Maggica, à Romma, fin da bambino; dico questo perché è una piazza che vive di emozioni ed entusiasmo. 
Le continue polemiche che sono state pompate da qualsiasi media esistente tra l’allenatore e Francesco Totti hanno finito addirittura per annoiarci. Se il mio cuore non fosse in gioco, non avrei nessun dubbio su chi possa avere ragione (se di ragione possiamo parlare). Ma quello che in vent’anni di carriera, il numero 10 giallorosso ha fatto, va oltre il tifo, va oltre il gioco del calcio. Francesco-Totti

Primo indizio.
La sensazione che ho avuto in queste ultime tre giornate è che Mister Spalletti si sia rivolto a lui, quando non sapeva che altri pesci pigliare.

Secondo indizio.
Domenica a Bergamo sigla il gol del pareggio, per nulla scontato né banale. Bel destro da fuori area, e lui c’era ancora, per toglierci nuovamente dai guai.
Terzo indizio.
Adesso arriva la prova. Ciò che è riuscito a fare mercoledì Francesco Totti è una storia incredibile. A 4′ minuti dalla fine, quando scende la notte per la Roma, a portare la luce è il Capitano. Due gol: un’intuizione e la freddezza sul dischetto. Solo grandi campioni come Totti riescono a scrivere queste pagine di storia.  Ha già dimostrato almeno già altre 300 (TRECENTO!) volte il suo valore. Oggi la critica, che spesso ha avuto da ridire su di lui, lo osanna come se la sua grandezza fosse una novità, come se Spalletti non capisca nulla di calcio.
Nessuno potrà mai occupare il posto che lui occupa nel cuore dei tifosi romanisti.
Solo chi non ti ha mai messo in dubbio può godere di te e della tua immensa carriera.
Mancano poche partite alla fine di una storia d’amore, che mi ha fatto abbracciare il calcio, e questo epilogo renderà ancora più triste il momento in cui appenderai le scarpe al chiodo.
Ma ai miei nipoti potrò raccontare di aver visto “ciò che di più vicino a Dio c’è nel calcio”,come ha detto John Arne Riise.

 

Davide Garasi, aprile 2016  – © Mozzafiato

 

 

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