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Panama Papers

Grazie ai 300 giornalisti di 76 paesi diversi dell’ICIJ (International Consortium of Investigative Journalists) che, in un anno, sono riusciti ad analizzare ben oltre 11 milioni di documenti segreti: 38 anni di operazioni dal 1977 fino al 2015 provenienti dallo studio legale Panamense Mossack Fonseca.
Grazie a loro siamo riusciti a dare un volto ai protagonisti di evasioni fiscali che gestivano società offshore in paradisi fiscali . Volti che, di sicuro, non si sono arricchiti grazie all’uso della loro cultura o del loro intelletto; infatti vediamo emergere nomi come: Lionel Messi, Montezemolo, D’Urso, Putin e altri.
Per lo più imprenditori,  personaggi dello spettacolo, sportivi, primi ministri, mafiosi, persone inserite nella “lista nera” degli Stati Uniti,  leader politici… come David Cameron, che abilmente (come prestigiatori professionisti) facevano sparire soldi e li facevano ricomparire in base alle loro convenienze, generando un perfetto arbitraggio fiscale. Sfortunatamente però, come la storia insegna, a subire le disastrose conseguenze di questo sporco riciclaggio di denaro, saranno sicuramente i bravi cittadini (che le tasse le pagano) e i paesi più poveri.
“L’uomo si distrugge con la politica senza principi, col piacere senza la coscienza, con la ricchezza senza lavoro, con la conoscenza senza carattere, con gli affari senza morale, con la scienza senza umanità, con la fede senza sacrifici”. (Mahatma Gandhi)

Marianne Perez Lopez, aprile 2016 – © Mozzafiato

Lo scandalo Panama Papers si stima essere una delle maggiori fughe di notizie della storia del giornalismo moderno. Compiuta dal consorzio internazionale di giornalisti investigativi (ICIJ), grazie ad esso sono state resi note i metodi di spostamento di denaro off-shore da parte di molti personaggi di spicco, sia sportivi che politici.
Quando accadono queste cose (è successo con l’11 settembre, figuriamoci), su social network e forum, sono solite scatenarsi teorie complottiste articolate, alcune delle quali molto fantasiose.
A far storcere il naso è stata l’assenza di americani, o meglio, di americani potenti: ci sono ricchi statunitensi, ma non così importanti come gli indagati di oltreoceano ( i primi ministri di Islanda e Pakistan, i presidenti di Ucraina e Azerbaigian, il re del Marocco e dell’Arabia Saudita, il presidente della Federazione russa, il premier del Regno Unito). Uno dei nomi caldi coinvolti nello scandalo è Vladimir Putin, un chiaro nemico degli USA. Inoltre uno dei grandi finanziatori dell’ICIJ è George Soros, filo-americano e arci-nemico di Putin. Il suo nome non appare in nessuno dei documenti esaminati, ma questi palesano affari vantaggiosi per personaggi a lui vicini, tanto che “non avrebbero potuto compiersi senza il suo consenso”.
Sono solo teorie, ma c’è chi sostiene che sia stato proprio il governo statunitense a finanziare l’inchiesta Panama Papers…. forse sono il frutto dell’immaginazione di qualche blogger con molto (troppo) tempo libero, ma si sa, a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

Davide Garasi, aprile 2016 – © Mozzafiato

“L’umiltà è una virtù stupenda. Il guaio è che molti italiani la esercitano nella dichiarazione dei redditi”. Le parole sono di Giulio Andreotti, probabilmente non la persona migliore per fare la morale a qualcuno, ma in questo caso estremamente pungente nei confronti di chi, come i 100 italiani coinvolti nell’inchiesta Panama Papers, dichiara al fisco meno di ciò che possiede. Tra questi 100, tre sono i nomi che non si possono non conoscere: Barbara D’Urso, Carlo Verdone e Luca Cordero di Montezemolo. Certo, se guardiamo nel giardino nel vicino in questo caso l’erba non è affatto più verde, visto che non sono coinvolti personaggi con un peso politico rilevante a livello mondiale. Se avere un Capo di Stato coinvolto costituirebbe chiaramente una posizione molto peggiore per lo Stivale, avere tre personalità del genere, pronte spesso a criticare o a dirsi sempre dalla parte dei buoni, fa sorgere qualche interrogativo in più. Ma, per dirla con Andreotti, hanno probabilmente solo peccato di umiltà…

Framcesco Manzi, aprile 2016 – © Mozzafiato

Ufficio Stampa