Home / TURISMO / Foto dal Mondo e dall’Universo / L’altro pianeta blu: Nettuno‏

L’altro pianeta blu: Nettuno‏

Le osservazioni sistematiche di Urano condotte dagli astronomi dalla scoperta fino agli anni quaranta del XIX secolo misero in evidenza alcune anomalie dell’orbita del pianeta. Molti intuirono che le anomalie fossero dovute a perturbazioni gravitazionali causate da un pianeta sconosciuto, però i calcoli per individuare l’orbita di questo sconosciuto erano comunque lunghi, faticosi e molto complessi.

UrbanLeVerrrier

Urban Le Verrier

Quasi nessuno poté dedicarcisi con energia e tempo sufficiente, a parte nel 1843 un giovane astronomo inglese Adams. Egli con mesi di calcoli riuscì ad individuare le coordinate dove guardare per vedere al telescopio l’eventuale pianeta, per questo egli spedì i suoi calcoli al direttore dell’Osservatorio di Greenwich, il grande astronomo Airy. Il quale tuttavia, avendo idee diverse sulla spiegazione delle anomalie di Urano, tenne in un cassetto il plico, dimenticandolo per sette o otto mesi. Airy fu pronto a ripescare lo scritto del giovane astronomo calcolatore Adams quando gli giunsero voci che in Francia anche il grande astronomo calcolatore Urban Le Verrier stava conducendo calcoli sistematici del tipo perturbativo per individuare il pianeta sconosciuto. 

Nel 1846 mentre gli ossservatori inglesi per tutta l’estate avevano scrutato la zona di cielo indicata dai calcoli di Adams nella ricerca del pianeta, Le Verrier completò i sui calcoli e telegrafò all’astronomo Galle di Berlino con le coordinate celesti in cui osservare. Galle la sera stessa della ricezione del cablogramma, il 23 settembre 1846, vide al telescopio il pianeta ad appena 1° dalla posizione indicata da Le Verrier e a 12° di distanza dalla posizione indicata da Adams.

Fu un grande trionfo della Meccanica Celeste scoperta da Newton e perfezionata da Laplace e Lagrange: Nettuno, come venne chiamato il pianeta, era lì sotto gli occhi degli astronomi, tranquillo e indifferente.

In realtà, come già detto in un altro articolo, il pianeta Nettuno era già stato osservato da occhi acuti e innovatori tramite un cannocchiale di propria costruzione nell’inverno del 1609-10.

Sì proprio Galileo preparando osservazioni di Giove in quei mesi si imbatté in questo pianeta. Immaginiamo la grande apprensione con cui Galilei meditò sulla scoperta: come comunicarla? come dire che poteva esistere un altro pianeta, mai osservato dagli Antichi? sentiva che era una notizia troppo sconvolgente per i suoi contemporanei e allora preferì registrare sopra le proprie carte la posizione degli spostamenti relativi di Nettuno rispetto a due stelle fisse e ancora oggi, ricostruendo il cielo di quel tempo con un planetario al computer, riusciamo a vedere ciò che vide il grande Galileo Galilei.

Pianeti-nascosti-dietro-a-NettunoNettuno è l’ottavo pianeta del Sistema Solare e possiede una massa 17 volte più grande della massa della Terra, è quindi un gigante gassoso, con un raggio di poco meno di venticinquemila km, e compie vorticosamente una rotazione su se stesso in circa sedici ore e sei minuti. Questa rotazione vorticosa produce una grande tempesta come su Giove, che appare come una grande macchia blu.

Ha una magnitudine visuale di classe 8, al di sotto della capacità visiva dell’occhio umano, che può vedere astri fino alla sesta grandezza. La distanza media è di quattro miliardi e mezzo di km e completa la sua orbita in quasi 165 anni. L’asse di rotazione è inclinato un pochino di più di quello della Terra, Nettuno 28°, Terra 23°, quindi possiede quattro stagioni come noi, solo che da una stagione dura quasi quarant’anni. Oltre a 14 lune, tra cui Tritone, la più grande, possiede anelli formate da piccole rocce e polveri come Saturno, ma più piccoli.

Orleo Marinaro, marzo 2016 – © Mozzafiato

Ufficio Stampa