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Eticamente

IL VALORE-disconosciuto-DEI VALORI

 Alla fine tutto dipende dall’etica (ovviamente nel senso laico e nient’affatto confessionale del termine). Per fortuna dell’Uomo; e per sfortuna dell’uomo.

 L’etica vince nel lungo periodo (infatti, per quanto se ne dica, l’umanità migliora e progredisce), ma perde drammaticamente (salvo rare eccezioni) nel breve periodo. Però se il lungo periodo forse esiste, si vive comunque di brevi periodi. Quindi siamo messi male. Salvo rare eccezioni.

Tutto dipende dall’etica, o dalla sua mancanza; cioè dall’educazione, dai valori, dal rispetto, dalla correttezza; se vogliamo dalla bontà-che non è il buonismo-o dalla loro (sempre più frequente) mancanza.

Si dirà: già, quindi basterebbe incorporare quei princìpi nelle leggi; gia, ma ammesso anche che ciò avvenga, dovrebbe esserci qualcuno che le faccia rispettare sempre, il che assai raramente avviene, anzi sarebbe impossibile che avvenga (prescindendo peraltro dalla eventuale volontà di non applicarle).

Un esempio per tutti: cosa impedisce ad un imprenditore in cerca di facili e alti profitti di vendere prodotti adulterati o dannosi? (O più semplicemente di sacrificare anche oltre l’essenziale la qualità per ridurre i costi?) La legge? Le sanzioni? La polizia? Si, forse nel lungo periodo, ma nel breve termine? Nell’immediato? Solo la sua-eventuale-etica, i suoi valori, se ne ha di buoni..o se ne ha tout court. E se ne ha di cattivi..peggio per noi (danneggiati) e meglio per lui (arricchitosi).

È allarmante (oltre che sconcertante ed incomprensibile) notare come l’etica sia stata così a lungo assente, o peggio denigrata e fin derisa nella cultura recente (e nella cultura d’impresa in particolare); forse perché confusa troppo a lungo, almeno nei Paesi cattolici, con la morale religiosa o con l’altruismo, che è cosa diversa. Essere eticamente responsabili non significa essere buoni (e tanto meno buonisti), significa essere corretti. La bontà può restare appannaggio dei santi; la correttezza deve appartenere agli uomini.

Dopo molti decenni drammatici, l’atteggiamento sta almeno in parte e faticosamente cambiando e tornando, se non ai valori d’antan, almeno ad una ‘correttezza minima’, anche perché finalmente ci si accorge che l’etica-come la diplomazia-in fondo conviene, anche economicamente; ma non per tutti: i comportamenti virtuosi sono ancora troppo pochi. Il percorso è ancora lungo e tortuoso.

 

Il Conte, marzo 2016 – Mozzafiato (Riproduzione riservata)

Ufficio Stampa