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Una triste storia

In un giovedì mattina a Milano, a 20 giorni dall’Expo, succede che durante un’udienza a Palazzo di Giustizia una persona impugna un’arma e spara uccidendo 3 persone.

A poche ore dalla strage sui social è un brulicare di commenti fra chi condanna in toto l’assassino e polemizza riguardo le misure di sicurezza e chi dà la colpa al sistema scagionando in qualche modo colui che ha sparato per farsi una propria giustizia.

Questa in realtà è una triste storia. E’ la storia di una persona del Sud che emigra al Nord, nella Milano dell’economia e degli affari, per lavoro, entrando nel mondo dell’immobiliare. Un mondo fatto anche di squali. E’ una persona che preso dagli affari vuole fare l’imprenditore e creare società. Ma se c’è poi una torta da spartirsi, non ci sono amici perché nel mondo il Dio è denaro e il gioco dei soldi quando la somma è importante, è un gioco sporco. Ci si mette poi la crisi economica e del settore immobiliare a rovinare il gioco e allora si passa ad avvocati e a convocazioni in tribunale. Lì sono altri soldi, sono scadenze imminenti, sono giudizi di fallimento. Perchè poi, quando non sei più parte del gioco ne vieni tagliato fuori.20150409_giardielloarresto2

L’epilogo è la faccia di un uomo, Claudio Giardiello, ammanettato ed accusato di triplice omicidio. Sono tre persone morte, e su esse non vogliamo discutere.

E’ una triste storia perché narra anche di tutti noi che smaniosi di nuove tecnologie siamo sempre più alla ricerca di guadagno cercando di non faticare troppo. Di uno stato che cerca di rimpinguare le proprie casse rifacendosi sulla povera gente. Siamo arrivati al climax di questa triste storia che forse si chiuderà qui. Forse.

 

Edoardo Colzani, aprile 2015 – Mozzafiato Copyright

Ufficio Stampa