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Valentina Kovalishina: Black Sand.

Kandinskij maestro dell’astrattismo affermava che ci sono due maniere diverse di vedere l’arte, due forme espressive.La prima quella “classica” è il rappresentare quello che si osserva esternamente, la seconda è rappresentare quello che si sente internamente.Come un sole luminoso esprime forza ed energia, lo stesso lo può fare un colore giallo di un disegno astratto.Incontrando Valentina mi sono quindi posto la domanda del perché nei suoi quadri astratti prevalgono i colori scuri o tonalità cupe.

Valentina 10Lei splendida e solare ragazza lettone, che ama la natura ed i boschi della sua terra natia, invece rappresenta nei suoi quadri un’energia all’apparenza opposta.Valentina mi spiega che il suo inizio di pittrice si è sviluppato nel figurativo, ma non riusciva a trovare il giusto feeling con questo tipo di forma d’arte. Invece una mattina appena sveglia ed accendendo la televisione vede le immagini  dell’inquinamento del petrolio e dei danni che esso causa. Ecco lì ha sentito una vibrazione, vedere questo petrolio nel mare ha mosso la sua parte artistica ed è partita la rappresentazione sulle tele.La contraddizione del petrolio e del suo duplice valore.Petrolio come fonte di vita, per l’energia che la civiltà occidentale ha bisogno e contemporaneamente fonte di morte per il nostro pianeta.Le sue opere sono anche tridimensionali, una scultura appena accennata.Quadri che hanno sassi, conchiglie, sale marino, resina, che emergono da questa marea scura come un messaggio di possibile salvezza.

Baldassarre Aufiero, marzo 2015 – Mozzafiato Copyright

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