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Le voci dentro

Una delle commedie più difficili di Eduardo. Una delle più complesse.Una pièce teatrale che scava dentro l’animo umano, facendone emergere i lati maggiormente nascosti, gli aspetti sorprendentemente oscuri, gli accenti misteriosi che stanno dentro ognuno di noi. In altre parole ” Le voci dentro”.Le voci di dentro - Eduardo De Filippo

Quelle che ascolta Alberto Saporito, protagonista della commedia eduardiana.

Quelle voci che lo portano ad accusare ed a denunciare i suoi vicini di casa, i Cimmaruta,di un brutale assassinio.E poi il riemergere di quelle stesse voci, ricordandogli che probabilmente è stato tutto un sogno.

Un sogno che si trasformerà in cruda realtà, quando i componenti della famiglia si autoaccuseranno vicendevolmente dell’omicidio, come se un’assassinio fosse tra le cose normali di tutti i giorni.

Nella stessa famiglia ed anche nel rapporto fraterno tra i protagonisti covano invidie, rancori, incomprensioni, così profonde da lasciare esterrefatti. 

E e p“Il sangue del mio sangue” esclama Alberto Saporito, incredulo della trama ordita alle sue spalle dal fratello.

Probabilmente Eduardo De Filippo vedeva, nella figura di Carlo Saporito, il fratello Peppino, e con lui il loro rapporto ormai logoro e concluso non solo artisticamente.Vuole dirgli ancora una volta “Tu quoque”.

In effetti la commedia è stata scritta nel 1948 quando ormai Peppino aveva da poco lasciato la Compagnia di Eduardo. 

Inoltre la commedia è stata scritta in sole diciassette ore, come dice la leggenda, riportata dal grande poeta Salvatore Quasimodo nella prefazione della prima pubblicazione della commedia.Diciassette, numero della sfortuna nella cabala napoletana, ma che invece in questo caso si sgretola a confronto del successo mondiale ottenuto durante i 66 anni di vita teatrale dell’opera. 

“Pensare stanca”  ecco la frase che evidenzia la modernità di Eduardo, il prevedere le “distonie” della società moderna.

Toni Servillo si affianca nuovamente ad Eduardo, di cui ricorda più volte nelle interviste il privilegio di averlo visto recitare dal vivo al San Ferdinando di Napoli.

Lo fa con accortezza e personalità.

Consapevole che le stesse commedie oggi sono interpretate da altri attori e soprattutto dal figlio di Eduardo, Luca De Filippo. La scelta di interpretarla al fianco del fratello Peppe risulta vincente.

LE VOCI DI DENTRO conf stampa

Alcune espressioni mimiche, le smorfie per comunicare i vari stati d’animo, danno più spessore a quel linguaggio non verbale, tanto importante in questa commedia.

Il linguaggio di Zi Nicola, che si è voluto allontanare dal mondo e si rifiuta di parlare, ”tanto non serve” comunicando solo attraverso botti e fuochi d’artificio,”perché la saggezza è muta”, come affermava Eduardo.

Concludiamo con un dubbio personale.

L’uscita finale per salutare gli spettatori, avviene con i fratelli Servillo ai lati, agli estremi della compagnia che s’inchina per ringraziare il pubblico.

Sarà una diversa maniera per evidenziare “noi siamo qui” di lato, un egocentrismo originale ed atipico, oppure sarà l’espressione di una forma di umiltà e di porre in primo piano e riconoscere il valore degli altri attori della compagnia.

Credo che solo “le voci dentro”, ci diranno quale è la verità.

 Piccolo Teatro Strehler
dall’11 novembre al 7 dicembre 2014

promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it

Baldassarre Aufiero, novembre 2014 – Mozzafiato Copyright

Ufficio Stampa